Viaggio Fotografico
MAURITANIA “Festival Nomade”
Durata 12 giorni/10 notti
Tour confermato con minimo 6 partecipanti
dal 29/11 al 10/12
€ 2.400 volo intercontinentale ESCLUSO
Accompagnatore fotografo Roberto GABRIELE
Programma di viaggio:
29 novembre: arrivo – NOUAKCHOTT (-/-/-)
Arrivo a Nouakchott in tarda serata. Trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento
30 novembre: NOUAKCHOTT – ALEG – SANGARAFA (C/P/C)
Partenza verso sud: la zona di deserto abitato da gruppi etnici NON nomadi ma contadini stanziali che vivono in piccole case di muratura. Qui il deserto è accogliente, la strada è tutta asfaltata e poco frequentata: ci si immerge gradualmente nelle atmosfere più africane e selvagge di questo viaggio. Il contatto con le persone è davvero interessante: potremo provare la tipica accoglienza del deserto dove l’Ospite è sacro e nessuno può uscire da una casa senza aver sorseggiato il the che viene offerto a chiunque entri in casa. Cena e pernottamento in bivacco.
1° dicembre: ALEG (Sangarafa) – TIDJKJA – RACHID (C/P/C)
Siamo nella parte di deserto meno turistica ma non per questo meno interessante, al contrario: qui ci si può entrare tranquillamente nei villaggi dove la gente è accogliente e schiva solo per timidezza e non per diffidenza verso i turisti. Una volta creato il giusto rapporto i Mauri sono disponibili a farsi fotografare e ad accoglierci come amici grazie anche alla nostra Guida che saprà creare le giuste dinamiche relazionali. Qui i ritmi sono lenti e tipicamente africani. Cena e pernottamento in bivacco.
2 dicembre: RACHID – MAADEN (C/P/C)
Con uno spostamento in auto relativamente breve ci spostiamo a Maaden: una vera oasi di felicità e di buona gestione del territorio. Maaden è un paese agricolo nei pressi di un’oasi interamente coltivata con impianti di irrigazione goccia a goccia alimentati con pannelli fotovoltaici nel pieno rispetto dell’ambiente. Ma a Maaden c’è molto di più: c’è la Casa del Viaggiatore, un luogo nei pressi della Moschea dove chiunque sia in cammino viene ospitato gratuitamente dalla Comunità Locale perché così ha voluto un generoso e ricco Marabuto. Qui siamo di casa anche con la nostra ONG Bambini nel Deserto con la quale abbiamo fatto un’infermeria e stiamo costruendo una scuola. Cena e pernottamento presso la Casa del Viaggiatore.
3 dicembre: MAADEN – CHINGUETTI (C/P/C)
Lasciamo nostro malgrado la bella Maaden e ci dirigiamo verso un’altra tappa mistica del nostro Viaggio Fotografico: Chinguetti, la settima città sacra dell’Islam. Una meta imperdibile per un Viaggiatore che passi da queste parti. Chinguetti con le sue secolari biblioteche, Chinguetti con i minareti delle sue moschee e con le botteghe aperte fino a tarda sera e illuminate solo da deboli lampade a led… La stima ed il recupero delle opere di Chinguetti è iniziato nel 1949 dopo una visita e un inventario pubblicato dal mauritano Mokhtar Ould Hamidoun. Descrisse le opere in mano ai privati custodite in maniera pessima, lacerate e rose dalle termiti. In mezzo a questa desolante situazione trovò testi antichi e preziosi e manoscritti rari. Il testo più antico custodito nella città è di Ebi Hilal el-Askeri, un testo di teologia autografo del 480 dell’Egira. Descrisse due grandi gruppi fra i testi, quelli di genere mauro e di genere egiziano. La provenienza è da Egitto, Siria, forse Turchia e dal Maghreb, identificabili per un genere di scrittura comune dell’attuale Marocco, Algeria e Tunisia. Fra i pezzi importanti ci sono due Corani, il primo detto di Buaïn çafra (Colui che ha l’occhio giallo) è un manoscritto orientale miniato da Mohammed Ben Abou’l Qayym el-Qawwal e Tebrizi. Su questo testo il cadì di Chinguetti faceva giurare i testimoni. È conservata anche una produzione di eruditi locali, circa 240 volumi, di Ouadane, Oualata, Tichitt, Atar, Trarza e del Tagant con opere a volte in più volumi. Sono conservate anche una cinquantina di opere di Maa el Ainin stampate a Fez. Cena e pernottamento in bivacco o in homestay per caricare un po’ le batterie delle fotocamere.
4 dicembre: CHINGUETTI – TANOUCHERT (Festival dei Nomadi) (C/P/C)
Partenza da Chinguetti di buon’ora, percorreremo l’omonimo Ouadi fino alla vicina Tanouchert dove oggi avrà inizio la seconda edizione del Festival dei Nomadi e al quale nel 2023 fummo gli unici turisti presenti con le nostre fotocamere pronte a documentare ogni momento. Il palmeto di Tenouchert, oasi perduta nel deserto, la cui gran parte è ormai sommersa dalla sabbia. Quest’incantevole oasi, circa a metà strada fra Chinguetti e Ouadâne, rappresenta un classico punto di sosta per molte escursioni in fuoristrada o a dorso di cammello. Raccolta intorno a una fonte d’acqua dolce, è la tipica oasi protetta da palme e circondata da dune di sabbia estese a perdita d’occhio. Da qualche anno stiamo collaborando alla creazione di una scuola, che oggi avremo modo di visitare. Qui ci aspettano il nostro campo per la notte e una serata tradizionale in compagnia dei nomadi che suonano le taniche di benzina per accompagnare il canto dei Griot. Cena e pernottamento in bivacco.
5 dicembre: FESTIVAL DEI NOMADI (C/P/C)
A differenza del Festival delle città carovaniere, di carattere più internazionale, questo festival ha un carattere più locale e meno turistico. Oggi si raduneranno le varie tribù e dopo la cerimonia di apertura si darà il via ai giochi tradizionali. Nella cultura mauritana esistono giochi esclusivamente maschili (Em-Edghougha, Heibe, Towd, Dhamette, Khreibga, Diaro) e giochi esclusivamente femminili (es-sig, krour, Em-Ehmeidech, Chnague, lewzar, Sigueye, Salar). Questi ultimi vengono di solito praticati al chiuso, nelle case o nelle tende, a differenza di quelli maschili che vengono svolti all’aperto. La giornata sarà una full immersion nella cultura locale e culminerà con la corsa dei dromedari nel deserto con la quale verrà celebrata l’apoteosi del Vincitore. Seguiranno poi altri momenti rituali e ufficiali con le autorità del luogo e la cena condivisa. Pernottamento in campo libero
6 dicembre: TANOUCHERT – TERJIT – AZWEIGA (C/P/C)
Dune, sabbia e tanto off-road ci regaleranno una bella giornata nel cuore del deserto ricca di sorprese. Attraverseremo bellissimi villaggi, oasi, incontreremo nomadi, affronteremo la discesa del Tifujar dove, arrivando dall’alto, rimarremo impressionati dal paesaggio. Raggiungeremo l’Oasi di Terjit e la sua magica sorgente, dove ci potremo rinfrescare con un bagno rigenerante circondati dal bellissimo canyon e dai suoi colori. Pic-Nic. Attraverso paesaggi diversi, tra dune e piste, si arriva all’Amatlich, celebre tappa della Parigi-Dakar, dove le dune sembrano un budino gigantesco e sono tra le più spettacolari di tutto il Sahara, per poi sistemare il bivacco sotto le grandi dune di Azweiga. Pernottamento in campo libero
7 dicembre: AZWEIGA – BENICHAB – CAP TAFARIT (C/P/C)
Dopo un brevissimo tratto di strada asfaltata riprendiamo la pista in direzione di Benichab oltre la quale si arriva a destinazione sull’Oceano. Qui è molto forte la presenza di miniere di oro e rame, che la popolazione cerca sin dal V secolo. Ed è anche una zona molto ricca di acqua e coltivazioni. Proseguiamo attraversando il deserto, spostandoci dall’Oceano di Sabbia all’Oceano Atlantico. Lungo il nostro percorso faremo una sosta per il ristoro. Continueremo quindi verso la costa fino a raggiungere Cap Tafarit. Si tratta di un capo roccioso situato proprio al centro del Parco Nazionale del Banc d’Arguin. Colonie di fenicotteri rosa, pellicani, aironi cinerini, gabbiani, granchi… senza dimenticare gli innumerevoli sciacalli presenti in zona. Grazie al fenomeno dell’upwelling gli alisei spingono al largo le acque di superficie, ma masse di acqua fredda ricchissime di sali minerali nutritivi salgono dalle profondità oceaniche ed il fitoplancton nutre e rende questo oceano il più pescoso al Mondo. Il Parco Nazionale del Banc d’Arguin copre un terzo della costa della Mauritania rendendolo uno dei più grandi parchi dell’Africa occidentale e Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco
8 dicembre: CAP TAFARIT – BANC D’ARGUIN (C/P/C)
Il Banc d’Arguin svolge un ruolo importante per il mantenimento della biodiversità marina e la protezione dell’ecosistema del golfo di Arguin. Come l’esploratore Theodore Monod, correremo lungo la battigia ed anche noi ci chiederemo quale dei due oceani, quello di sabbia o quello di onde, ci rapirà. Avremo l’opportunità di incontrare persone del luogo che vivono in modo semplice vivendo di pesca. Se ci sarà la possibilità saliremo a bordo di una feluca di legno e salperemo alla ricerca degli uccelli che abitano questo santuario ornitologico. Ritorneremo quindi a Arkeiss, per una cena e un pernottamento ai bordi dell’Oceano. E’ arrivato il momento di tornare verso Nouakchott, ma lo faremo in maniera insolita, ovvero attraverso la spiaggia. Percorreremo infatti diversi chilometri con ai nostri lati i due oceani, quello di sabbia e quello d’acqua. Lungo la strada avremo modo di incontrare diversi villaggi Imraguen. La loro storia ci é stata raccontata da Plinio il Vecchio e in tempi più recenti da Jacques Cousteau, ma se saremo fortunati qui vi potremo assistere di persona. Cousteau aveva sentito parlare degli Imragen (o Imraguen), una tribù africana di poche centinaia d’individui stabilita presso le coste della Mauritania, ma di ceppo diverso dai Mauri, frutto, probabilmente, di un incrocio fra Mauri e Neri; e di come essi si spostassero, con le loro tende, da un punto all’altro del tratto compreso fra Capo Bianco e Capo Timiris, a seconda dei movimenti dei muggini, che qui formano dei banchi numerosissimi. Gli uomini Imraguen utilizzano una tecnica di pesca particolare. Si immergono infatti nell’acqua bassa, con le loro reti. Quando, dalla riva, la vedetta avvista i banchi di cefali, inizia a sventolare il suo nero turbante, gli uomini in acqua iniziano a battere sulla superficie con i loro bastoni ed ecco la magia compiersi. All’orizzonte appaiono le pinne! I delfini corrono in aiuto dei loro amici Imraguen spingendo i cefali verso le reti. Ai pescatori non resta che chiudersi a cerchio e trascinare le reti, ora cariche di pesce, a riva. I delfini verranno ricompensati dai pescatori che condivideranno con loro parte del pescato. Prima di tornare nel caos della capitale ci godremo un ultimo campo tendato e un’ultima cena cullati dal rumore dell’Oceano Atlantico, nei pressi di Nouamghar
9 dicembre: BANC D’ARGUIN – NOUAKCHOTT – partenza (C/-/-)
E’ arrivato il momento di lasciare per sempre la sabbia e tornare a Nouakchott, dove giungeremo in tarda mattina. Nel pomeriggio ci sarà la possibilità di visitare il Museo Nazionale della Mauritania o il coloratissimo Port de Peche. Dopo cena, trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro in Italia. Termine dei nostri servizi per questo Viaggio Fotografico.
NOTE IMPORTANTI SUL VIAGGIO E SULLA DESTINAZIONE
La Mauritania è uno dei Paesi più poveri del mondo. Questo viaggio richiede spirito di adattamento.
Le temperature possono variare tra il giorno e la notte e tra una zona e l’altra. Sono previste tappe fuoristrada, pernottamenti nel deserto e presso i nomadi con relativa mancanza di servizi.
I pernottamenti in campo tendato vengono fatti in khaima tradizionali, le tende locali utilizzate dai nomadi, in tende tipo igloo o delle piccole strutture in muratura. Per chi lo desiderasse si può anche mettere una natta per terra e dormire sotto la luna e le stelle.
Ovunque avrete cibo, acqua potabile e alterneremo zone in cui non sarà presente la toilette ad altre in cui sono presenti bagni. Il cibo sarà locale, cous cous, riso, verdure, capra, montone, dromedario, pollo.
La doccia nel deserto è sahariana, ovvero secchio e acqua ricavata dal pozzo.
Consigliamo di portare i vostri sacchi a pelo e cuscino. In caso di necessità saranno forniti sul posto, vengono lavati e sterilizzati ad ogni viaggio, ma sono comunque usati.
Nelle regioni sahariane il clima è temperato, secco e soleggiato, con notevole escursione termica tra giorno e notte. In inverno le medie sono di 25°-30° di giorno e 5°-8° di minima di notte, con punte che possono raggiungere anche gli 0°. In autunno e primavera le temperature diurne possono arrivare anche a 40° e le minime a circa 20°. La vicinanza con l’Oceano può dare vita a giornate ventose, generalmente in inverno, ma mitigare la temperatura sia minima che massima.
Il rischio malaria nelle regioni desertiche del Nord è inesistente. Consigliamo tuttavia di informarsi presso il proprio medico curante, anche per altri eventuali vaccini.
Il visto di ingresso si può richiedere all’arrivo con un pagamento, in contanti, di 55€ (prezzo soggetto a modifiche, senza preavviso).
Il passaporto non deve avere timbri o visti di Israele.
Abbigliamento consigliato: leggero ed estivo, le temperature saranno calde, intorno ai 35/40 gradi. La Mauritania è il paese del vento, quindi non morirete di caldo. Consigliamo pantaloni lunghi e sandali da trekking. Consigliata crema solare. Le donne non sono costrette a mettersi il velo, ma pantaloni lunghi e spalle coperte sono richiesti, visto che vivremo in una comunità islamica. Per chi lo volesse possiamo procurare vestiti tradizionali (Mehlfa per le donne, Boubou per gli uomini.).
Portate nel bagaglio a mano le medicine necessarie.
Guide viaggio sono inutili. Piuttosto, potreste leggere i libri di Theodore Monod, I viaggi di Ibn Battuta, A piedi nudi attraverso la Mauritania di Odette di Puigaudeau e Tiziano Terzani.
Il programma potrebbe essere soggetto a variazioni a discrezione dell’accompagnatore fotografo e della guida, secondo le condizioni locali.
organizzazione : VIAGGIO FOTOGRAFICO/TiBiWorld Tour Operator
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